UNITA’ PASTORALE COLLEGNO
G= guida S= solista L= lettore T= tutti
Adorazione Eucaristica
“Il Pane della Missione”
CHIESA GESU’ MAESTRO
"Venite voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi ristorerò".
"Venite in disparte in un luogo solitario
e riposatevi un poco"
"Incominciò a mandarli a due a due"
G. Benedetto sia Dio, padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo. In lui, Dio ci ha chiamati per proclamare il Vangelo della salvezza.
Come un tempo Gesù mandava i suoi discepoli per i villaggi, oggi manda noi ad annunciare a tutti gli uomini il suo messaggio di libertà e di amore.
G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen
Canto
G. I Dodici scelti da Gesù ricevono la missione di estendere la sua opera annunciando e portando ad altri uomini la salvezza escatologica. La rinuncia che il Maestro esige dai sui inviati, riguarda tutto quanto non ha diretta attinenza con l’annuncio in cui devono essere totalmente impegnati.
(S) Incominciò a mandarli.
1L Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio:
né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.
E diceva loro: “Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo.
Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere
di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”. E partiti, predicavano che la gente si convertisse,
scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.
Parola del Signore
Davanti a Gesù Eucarestia
Durante la preghiera a Gesù Eucaristia ci metteremo in ginocchio. Stare inginocchiati ci fa ricordare
che siamo davanti al Signore e lo riconosciamo come l'Unico della nostra vita
(S) Ecco, è arrivato il momento!
Ti sono stati accanto, hanno condiviso la tua vita, hanno inteso la tua parola, hanno visto i tuoi gesti
di liberazione e di misericordia, di compassione e di tenerezza. Ora tu li mandi in missione,
chiedi loro di vivere in prima persona l’avventura del Regno, di portare la Buona Notizia,
di renderla credibile con gli stessi gesti che tu compi e che destano l’ammirazione della folla.
C’è una condizione, però, che non è facile da accettare: devono contare solo su di te,
sulla Parola che hai loro affidato, sul potere che hai loro trasmesso. Nessuna sicurezza al di fuori
di questo. Niente bagaglio su cui contare nei momenti di difficoltà. Niente denaro per trarsi d’impaccio
quando nessuno ha fornito quello che ci si aspettava. E neppure cibo per sopravvivere
almeno per qualche giorno. Solo i sandali e il bastone perché è tanta la strada che li attende.
Leggeri, dunque, con un equipaggiamento del tutto ridotto, quasi inesistente,
ma con dentro una fiamma che arde: la certezza di un Amore non solo da annunciare,
ma da vivere, nella fiducia e nella speranza.
Tutti
Donaci, o Padre, di riconoscere nel Figlio il volto del tuo amore, la Parola di salvezza e di misericordia, perché lo seguiamo con cuore generoso e lo annunciamo con le opere e le parole ai fratelli e alle sorelle che attendono il Regno e la sua giustizia. Colmaci del tuo Spirito perché il nostro ascolto sia attento
e la nostra testimonianza sia autentica e libera, anche nei momenti di difficoltà e di incomprensione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen
Adorazione silenziosa
G. Dopo che Gesù ha chiamato a sé i suoi discepoli, li ha tenuti con sé per far scoprire qualcosa del suo mistero; ora li invia - li fa apostoli - perché portino ad altri l'esperienza dell'incontro con Dio fatta nella sua persona.
2L Dalla sequela, alla comunione, alla missione: questo è l'itinerario della Chiesa e di ogni cristiano. Se non arriviamo fin qui, fino alla missione, la nostra identità di battezzati è monca.
A quei primi missionari s'è aggiunta lungo i secoli una schiera innumerevole di testimoni del vangelo, che hanno fatto giungere fino a noi quel dono di Dio offertoci da Gesù.
(S) Tocca a noi prenderne in mano la fiaccola ora,
per trasmetterla all'oggi e al domani in quella corsa del vangelo fino alla fine del mondo.
Le indicazioni di metodo e di contenuto date da Gesù a quei primi, valgono quindi anche per noi oggi che ne siamo i diretti continuatori. L'accento posto oggi da Gesù è sullo stile più che sui contenuti dell'opera missionaria. A dirci che la prima e più vera testimonianza è con la vita più che con le parole. Questa è opera missionaria di tutti i battezzati, la più credibile e la più efficace, seminata com'è nelle pieghe concrete della vita quotidiana, capace di lievitarla secondo lo spirito del vangelo. Il cristianesimo non è un insieme di verità da credere, ma una condizione nuova di vita, quella dei figli di Dio per divenirne eredi, quella modellata sulla vicenda umana esemplare di Gesù di Nazaret,…
(S) Perché fin "da prima della creazione del mondo siamo stati scelti
e predestinati ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo"(Efesini)
Una qualità di vita - siamo chiamati a mostrare -, tutta vissuta
"a lode e gloria della sua grazia e in attesa della completa redenzione" (Efesini),
sostenuti dallo Spirito santo, che è "caparra della nostra eredità".
Una tale concezione di vita che privilegia Dio e il destino d'eternità cui siamo chiamati, si deve immediatamente tradurre in uno stile di vita austero, rigoroso, essenziale, disincantato e distaccato da tante cose che ne appesantiscono il cammino.
(S) "E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia,
né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche".
Tanta è l'urgenza e la sublimità della missione che ci è affidata, che non c'è tempo né troppa attenzione per altre cose, pur necessarie alla vita.
(S) E' la libertà e la superiorità del vero cristiano,
"che cerca prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto sa che è sovrappiù"
(cfr. Mt 6,33).
Ecco, domandiamoci: la nostra vita profuma di soprannaturale, rivela un destino e quindi una attesa di eternità, brilla di quella qualità propria divina che è la carità e la gratuità? Ciò che sei, grida più forte di ciò che dici: questa è la vera missionarietà! Anche se forse questo stile ci rende minoranza, perché non usiamo i mezzi dell'arrivismo mondano, della potenza persuasiva della televisione, dell'efficientismo che si impone con la forza.
(S) Il vangelo si comunica "per attrazione, per irradiazione, per contagio, per lievitazione",
"E se in qualche luogo non vi riceveranno, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi,
a testimonianza per loro". Capita di non essere accolti; ma il nostro servizio l'abbiamo fatto!
L'annuncio è fatto di poche parole e del modo di essere dei Dodici.
(S) Cercherò il coraggio di non prendere con me nulla se non qualcosa di Cristo, un tratto del suo volto, riconoscibile. E ne parlerò, ma con poche parole, solo quelle che mi bruciano le labbra.
L'Evangelo, la bella notizia dice: Dio è con te, guarisce la vita, purifica il mondo; è con te con amore. Questo auguro, a me e a ciascuno: Dio sia con voi, con amore!
Pausa di silenzio
CANTO
Tutti
Gesù, aiutami a diffondere ovunque il tuo profumo, ovunque io passi. Inonda la mia anima del tuo Spirito
e della tua vita. Invadimi completamente e fatti maestro di tutto il mio essere perché la mia vita
sia un'emanazione della tua. Illumina servendoti di me e prendi possesso di me a tal punto
che ogni persona che accosto possa sentire la tua presenza in me. Guardandomi, non sia io a essere visto,
ma tu in me. Rimani in me. Allora risplenderò del tuo splendore e potrò fare da luce per gli altri.
Ma questa luce avrà la sua sorgente unicamente in te, Gesù, e non ne verrà da me
neppure il più piccolo raggio: sarai tu a illuminare gli altri servendoti di me.
Suggeriscimi la lode che più ti è gradita, che illumini gli altri attorno a me:
io non predichi a parole ma con l'esempio, attraverso lo slancio delle mie azioni,
con lo sfolgorare visibile dell'amore che il mio cuore riceve da te. Amen.
(John Henry Newman)
G. Alla testimonianza della vita si devono aggiungere due ulteriori fasi del nostro servizio missionario.
3L Il primo è - come dice san Pietro in una sua lettera…
(S) "Saper rendere ragione della speranza che è in noi"
(1Pt 3,15).
Quando qualcuno rimane colpito del nostro modo diverso di vivere, ci domanda: perché? Chi te lo fa fare? E' allora il momento dell'annuncio esplicito del vangelo.
(S) "E, partiti, predicavano"
E' il momento di dire la nostra concezione di vita, di segnalare e documentare i FATTI intercorsi tra Dio e l'uomo in Gesù di Nazaret, che hanno cambiato il destino dell'uomo e della storia.
(S) E' l'ora delle fede intelligente, illuminata, convinta, culturalmente anche matura, assimilata.
E' l'ora dello "specifico cristiano" da trasmettere.
Il nostro interlocutore scoprirà con sorpresa che il Vangelo era proprio quello che ci voleva e cercava!
La verità - che ha in se stessa la sua potenza - farà poi la sua corsa da sé.
L'altro passo è poi l'impegno attivo a operare per cambiare il mondo e come dice bene S. Paolo a "ricapitolare in Cristo tutte le cose" (Efesini).
(S) "Diede loro potere sugli spiriti immondi, scacciavano demòni,
ungevano di olio molti infermi e li guarivano".
Giustizia e carità sono le armi dell'impegno attivo dei cristiani nel mondo per tradurre nelle pieghe della storia la vittoria di Cristo sul male. La Chiesa è l'inizio e lo strumento dell'umanità nuova che è il Regno di Dio; non deve essere fuori dal mondo, ma nel mondo e per la vita autentica del mondo.
(S) Come possiamo realizzare questo anche noi, sapendo che come cristiani
siamo tutti missionari del vangelo. Quale contributo posso dare alla missione della Chiesa?
Non è più tempo di solo preti e di specialisti; chissà che la crisi vocazionale non sia volontà di Dio; certamente Dio può usarla a fin di bene, affinché ognuno si responsabilizzi. Abbiamo ricevuto tanto,
c'è un momento in cui bisogna cominciare a dare, altrimenti si fa la fine dell'ingordo che muore di noia e di disperazione per mancanza di novità. Quanta gente muore perché non ha mai cominciato ad amare!
Domandiamoci allora: quali spazi do io al lavoro, al servizio missionario? In famiglia, nella parrocchia, nel mondo. Non capita forse di lasciare sempre ai margini di tutto - cioè proprio quando ho finito tutte le mie cose e non ho più niente da fare - il mio impegno per il Regno di Dio, la mia quota di responsabilità in parrocchia, per costruire - per quel che compete anche a me - di tutti gli uomini di questo territorio la famiglia di Dio? Non c'è molto protagonismo ecclesiale tra noi! Troppi pensano che sia un optional per anime pie l'impegno pastorale.
Ritorniamo alla povertà dei mezzi per la missione. Capita di sentir dire: cosa vado a insegnare agli altri, io che son così poco santo?
(S) Ma "Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti,
e ciò che è debole per confondere i forti, e ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato
e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono" (1Cor 1,27-28).
"Se Dio con una mascella d'asino ha sconfitto un esercito di Filistei,
cosa non farà con un asino intero come sono io?".
Coraggio! Diceva san Paolo:
(S) "Quanto più sono debole, è allora che sono forte"
(2Cor 12,10).
C'è spazio per tutti per lavorare nella vigna del Signore!
(S) Anche tu sei una voce, un riflesso; anche tu sei il "precursore" di Colui che viene.
Egli vuole raggiungere ogni uomo anche attraverso la tua vita, vuole seguire le tracce
e vuole cogliere le occasioni che tu sei disposto ad offrirgli. Lasciati sedurre da Lui,
restagli accanto, esci allo scoperto e permetti alla luce di avvolgerti e di entrare fin nelle fibre
più nascoste del tuo cuore. Allora tutto parlerà in te e Gesù ne sarà felice.
Te ne accorgerai perché sarai felice anche tu!
Pausa di silenzio
Tutti
Donaci, Signore, il coraggio di lasciare gli ormeggi delle nostre sicurezze, delle nostre abitudini
per iniziare a metterci in cammino. Non abbiamo da temere, Signore: getteremo le reti sulla Tua Parola. Fino ad ora vane sono state le fatiche, confidando sulle nostre sole forze. Dacci più fede, Signore,
e il coraggio di saper osare anche quando tutto intorno a noi frena gli slanci dell'annuncio.
Ti chiediamo, Signore, il tuo aiuto perché la Chiesa sia sempre in mare aperto e non in tranquille acque che danno sentore di morte. Ti ringraziamo di averci scelti e averci dato fiducia. Manda ancora, Signore, uomini e donne che abbandonano tutto per mettersi in cammino verso terre sconosciute.
Rimettici in cammino, quando i nostri passi si fanno stanchi e ci trovi delusi ai bordi della strada
per non aver pescato nulla. Continua ad essere il nostro buon Samaritano, versando l'olio della speranza.
Infine, Signore nostro Dio, facci annunciatori di pace, là dove tutto parla di vendetta e di odio,
di guerra e di violenza. Siano le nostre vite a parlare, sicuri che nulla è impossibile con Te e per Te.
Amen
Canto
Preghiere spontanee
Padre nostro
G. Fratelli, il Signore ci ha affidato una grande missione ma anche una grave responsabilità. A tutti noi dice: "Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia" (1 Pt 2,9-10). Senza meriti né diritti siamo stati scelti e mandati da Dio: "Va', profetizza al mio popolo". "Va' nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato" (Mc 5,19). Il Signore ci manda, come gli Apostoli, senza "pane, né bisaccia, né denaro nella borsa", sprovvisti cioè di sicurezze e di appoggi umani, "ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche".
Ricchi pertanto solo della misericordia di Dio e del Vangelo, i cristiani potranno abbattere i muri di divisione e liberare il cuore degli uomini dai limiti e dai pesi che li opprimono.
Dona a noi il tuo Spirito, perché possiamo camminare in novità di vita ed essere annunciatori credibili della salvezza che tu ci hai annunciato. Lo chiediamo a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen.
(S) Siamo mandati non tanto per predicare la teologia, la dottrina quanto annunziare una persona,
la persona che è Gesù. Non tanto a dire: Venite con noi, vedrete grandi miracoli,
troverete il Messia che vi siete costruiti, il Messia che aspettate, il Messia che risolverà
tutti i vostri problemi. Il nostro messaggio è molto più semplice: guardate, noi abbiamo incontrato
un uomo, Gesù. Gesù ci ha detto e fatto cose meravigliose, e di questo noi siamo testimoni.
Ci ha ridato la gioia di credere in Dio, nostro padre, che ci fa una promessa, che se saremo con lui,
lui non ci lascerà mai e vivremo in eterno. Tutti noi il Signore manda, ci manda ad annunziare la gioia di essere cristiani, di essere uomini della speranza, uomini redenti da lui. Non tutto nella vita
andrà sempre bene. Anche noi troveremo sul nostro cammino delle persone davanti alle quali scuoteremo, con amore, la polvere dai nostri piedi. Ma proprio in quei momenti difficili,
in quei momenti salvifici potremo unirci più profondamente a Lui.
Davanti a tale compito, affascinante e terribile nello stesso tempo, non possiamo tirarci indietro.
E assieme ai discepoli santi, diciamo:
Tutti
"Ecco, Signore, manda me!"
(Is 6, 8).
Signore Dio nostro, distogli i discepoli del Figlio tuo dai cammini facili della popolarità,
della gloria a poco prezzo, e portali sulle strade dei poveri e dei flagellati della terra,
perché sappiano riconoscere nel loro volto il volto del Maestro e Redentore.
Dona occhi per vedere i percorsi possibili alla giustizia e alla solidarietà;
orecchi per ascoltare le domande di senso e di salvezza di tanti che cercano come a tastoni;
arricchisci il loro cuore di fedeltà generosa e di delicatezza e comprensione perché si facciano
compagni di strada e testimoni veri e sinceri della gloria che splende nel crocifisso risorto e vittorioso.
Egli vive e regna glorioso con te, o Padre, nei secoli eterni. Amen
Canto Tantum Ergo
Tantum ergo Sacramentum
Veneremur cernui
Et antiquum documentum
Novo cedat ritui
Praestet fides supplementum
Sensuum defectui.
Genitori Genitoque
Laus et jubilatio
Salus, honor, virtus quoque
Sit et benedictio.
Procedenti ab utroque
Compar sit laudatio.
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Amen
Elevazione del Santissimo Sacramento e Benedizione Eucaristica. Al termine: Acclamazioni:
Dio sia benedetto.
Benedetto il Suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.
Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione
Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.
Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
CANTO FINALE